Le origini delle Tavole di San Giuseppe: tradizioni fuori stagione 2025
La TAVOLA DI SAN GIUSEPPE è una tradizione misteriosa e radicata nel Salento, le cui origini risalgono probabilmente all’epoca medievale. Questa usanza iniziava con il “patrune”, il signore locale, che offriva un pasto annuale ai bisognosi, spingendo alcune famiglie a preparare grandi quantità di “massa” da condividere con vicini e amici in difficoltà. La venerazione di San Giuseppe in Salento è intrecciata a pratiche folkloristiche e devozionali, e si narra che la tradizione della “tavolata” sia stata portata in Puglia da profughi albanesi fuggiti dalle incursioni turche. Fino a tempi recenti, in alcune zone dell’Albania salentina, si allestivano tavole imbandite la sera del 18 marzo, dando vita alle celebri “tavolate”. Durante queste celebrazioni, l’immagine del Santo veniva collocata al centro della tavola, illuminata da lampade, mentre devoti e visitatori si radunavano per ammirare le pietanze e recitare lodi. Il giorno seguente, il cibo preparato veniva distribuito, continuando così una tradizione di solidarietà e devozione che unisce comunità e celebra la figura di San Giuseppe.
Finalità delle tavolate
Il devoto allestisce la Tavolata per esprimere gratitudine verso il Santo, dopo aver ricevuto una grazia. La preparazione inizia all’inizio del mese, coinvolgendo la famiglia e il vicinato nella creazione di massa e pane. Le tavolate vengono imbandite nella stanza più grande della casa, con particolare attenzione alla qualità delle pietanze, poiché si deve offrire il meglio al Santo. Durante il periodo di San Giuseppe, il devoto invita parenti e amici a rappresentare i Santi, evitando di consumare formaggio, uova e carne. Ogni tavola deve includere massimo tredici piatti per le diverse pietanze.
Tutti a tavola: I piatti della tavolata di San Giuseppe
Le tavolate di San Giuseppe si dividono in cotte e crude, con preparativi che iniziano alcuni giorni prima e culminano nella notte precedente la festa. Sulle tavole, si pongono grandi pani a forma di ciambella, pesanti tra i 3 e i 5 kg, con un arancio e un finocchio al centro. I piatti serviti includono minestre vegetali, pasta fresca, ortaggi cotti, fritture di pesce, stoccafisso, dolci rituali e vino, che si consuma solo con le pietanze salate, alternandosi con esse. Tra le specialità figurano “pampasciuni”, “massa”, “vermiceddhri cu ‘llu mele”, “ciciri”, “rape”, “stoccapesce“, “pesce frittu”, e “pittule”.
Il giorno di San Giuseppe, il parroco benedice le tavolate cotte, mentre quelle crude vengono benedette la vigilia. San Giuseppe è considerato il “Maestro” dell’evento e presiede il pranzo, contrassegnato da un bastone foderato di carta e un mazzo di fiori con nastro azzurro. Il Santo inizia il pranzo battendo il bastone sul pavimento e interrompe il pasto con un colpetto di forchetta sul piatto, invitando tutti a fermarsi per recitare una preghiera e passare alla pietanza successiva. Questa tradizione non solo celebra San Giuseppe, ma rappresenta anche un momento di comunità e condivisione tra i partecipanti.
Le più belle e importanti tavole di San Giuseppe
A Minervino di Lecce, dal 16 al 19 marzo 2025, si svolge l’evento “Borghi divini tra Santi, fiabe e megaliti”, con Tavole di San Giuseppe. Organizzato dal Comune e “Mercatino del Gusto”, include eventi culturali, gastronomici e religiosi, con la preparazione di 13 piatti tradizionali per celebrare i Santi.
San Giuseppe, patrono dei raccolti, è venerato a Poggiardo nella chiesa della Trasfigurazione, dove si trova un dipinto settecentesco. Il 19 marzo, una statua di cartapesta viene portata in processione. Tre Tavole di San Giuseppe saranno allestite in vari luoghi dal 18 al 19 marzo, con eventi e distribuzione di cibo.
La 48ª Sagra di San Giuseppe a San Cassiano celebra il “cibo come dono”. Dal 20 al 22 marzo, le Tavole di San Giuseppe offriranno un’esperienza di profumi e sapori. Il 22 marzo, apertura straordinaria del Miab, accensione della focara e concerto del Canzoniere Grecanico Salentino arricchiranno l’evento.
Giurdignano festeggerà “La Grande Tavola di San Giuseppe” il 18 e 19 marzo, onorando il patrono dei lavoratori. L’evento includerà una narrazione speciale di Fabio Rubino e piatti tipici presso gli stand della Pro Loco. La celebrazione culminerà con riti religiosi e uno spettacolo pirotecnico.
A Uggiano la Chiesa e Casamassella tornano le Tavole di San Giuseppe, con circa 35 tavole che offrono piatti tradizionali come massa e ceci, arance e dolci. Il rito, legato a tradizioni pre-cristiane, si tiene il 18 e 19 marzo, celebrando il santo protettore della famiglia e dei raccolti.
In conclusione, vi ringraziamo sinceramente per aver dedicato il vostro tempo a leggere il nostro articolo sulle tavole di San Giuseppe. Vivere e partecipare a queste tradizioni è fondamentale per mantenere vivo lo spirito di comunità e sostenere gli organizzatori nel loro impegno. Ogni contributo, anche il più piccolo, aiuta a preservare le nostre radici culturali e a trasmetterle alle future generazioni. Noi di “A Locanda tu Marchese” ci impegniamo a portare avanti queste tradizioni con passione nella nostra masseria urbana a Matino, e il vostro supporto è essenziale per continuare questa meravigliosa iniziativa. Grazie ancora!