Le friselle sono giunte nel Salento probabilmente con i primi navigatori greci che pare la usassero come gallette, ma la loro diffusione su larga scala si è avuta quando, meno di un secolo fa, con il declino del latifondo, si diffusero nelle campagne delle tipiche costruzioni a secco, i furneddhi, dove i contadini passavano spesso l’estate con lo scopo di procurarsi le provviste per l’inverno.
Prodotti, erbe aromatiche e tradizione si fondono in questa piccola raccolta sulla cucina povera e non della nostra tradizione, ricca di infuenze dominatrici e di genuinità.
“I Greci d’occidente mangiavano come se fossero dovuti morire il giorno dopo e costruivano come se non fossero dovuti morire mai”, così scriveva un tempo Empedocle parlando della Magna Grecia e della Sicilia; ed oggi è semplice riconoscere l’immutata tradizione e potenza della cucina e dei profumi del Salento.
Olio dei maestosi ulivi, la salsa di pomodoro, vin cotto,taralli dolci e salati, pasticciotti, mustazzoli, cupeta e cotognata, friselle, cacioericotta, patate zuccarine,orecchiette e maccaruni… Una tradizione culinaria che da noi alla Locanda raccontiamo a piccoli passi in questa piccola sezione e con degustazioni settimanali gratuite ( link alla sezione degustazioni) di vini e prodotti tipici della zona. Dopo l’assaggio è possibile acquistare i prodotti, come ricordi della nostra terra.
Vi auguriamo buon divertimento nel ricreare queste semplici ricette, e vi aspettiamo presso la nostra Locanda, invitandovi a provare la nostra versione tradizionale.
Quella del polpo in pignata è la ricetta tradizionale salentina più eseguita per preparare il polpo, che a sua volta è una delle specie ittiche più amate e apprezzate della provincia.
Già dal giorno di Santa Lucia le cucine del Salento cominciano ad animarsi di un’attività febbrile che vede riunite le componenti femminili della famiglia , interpreti magistrali di un antico copione che si rinnova nei ruoli di chi impasta, ritaglia, frigge, decora, compone. La preparazione dei dolci natalizi è parte integrante di una liturgia domestica fortunatamente conservatasi immutata nei gesti da cui scaturiscono purceddhuzzi, ncarteddhrate e pasta te mendula, un tempo doni di scambio tra familiari e vicini di casa.
La scapece è una specialità costituita da pesci di particolare specie, fritti, stratificati pangrattato in appositi mastelli e fatti marinare con aceto colorato con zafferano. I pesci tradizionalmente impiegati per questa preparazione sono lo zerro, localmente denominato pupiddhru, il garizzo, distinto in base al sesso in mascularu e fimmineddhra, le piccole boghe e i latterini, denominati localmente minoscia.
Quella delle cozze piccine allu rienu, è un’arcaica quanto poverissima pietanza costituita dalle piccole chiocciole terrestri della specie Euparipha pisana, semplicemente lessate, salate e aromatizzate con origano.
Caratteristiche dell'l'arnacocchia di Galatone Si tratta di un'antica cultivar di albicocca di piccole dimensioni a maturazione precoce tradizionalmente coltivata nell'agro di Galatone e nei confinanti territori di Nardò, Secli e Sannicola.