Percorso torri costiere del Salento in bici: le coste a nord di Gallipoli
Punto di Partenza: A Locanda Tù Marchese – Matino (Le)
Percorso:Matino-Santa Maria al Bagno-Galatone-Rivabella-Gallipoli-Matino
Lunghezza del Percorso: circa 45 Km (tracce gps da noi fornite)
Difficoltà: Medio/Facile
Durata: Giornata Intera
Così protesa verso il mare, così esposta alle dominazioni, così ambita per la sua posizione geografica, ma nel contempo accogliente e aperta nei confronti di nuove culture, la penisola salentina ha sempre dovuto fare i conti con le necessità di difesa e con l’urgenza di avvistare numerosi assalitori. Pedalando in alcune città del Salento, rimarrete stupefatti dalle possenti mura messapiche e dalle numerose torri costiere sparse lungo la costa ma anche nell’entroterra come parte del complesso strutturale “masseria”.
Le torri costiere furono erette a scopo di difesa e di avvistamento, prima dai Romani, poi dai Bizantini per difendersi dai Longobardi e infine le riutilizzò anche Carlo V, nel 1500, contro le invasioni di turchi e saraceni.In questo percorso in bicicletta lungo la costa a nord di Gallipoli, costruito e percorso insieme agli esperti Bikeitalia.it, ne incontreremo solo alcune immerse in paesaggi veramente particolari, ai piedi di una “montagna spaccata”, sulle pendici di un dirupo sul mare mozzafiato, oppure immerse in una pineta.
Si parte dalla nostra Locanda a Matino, controllando nella nostra apposita bikeroom che le nostre biciclette siano apposto e d’avere la dotazione standard. Si procede sulla scia dell’itinerario gastronomico da Matino al mare da noi proposto, giungendo a Santa Maria al Bagno e esplorando la Torre del Fiume Galatena. Spesso questa zona veniva attaccata dai pirati, poichè era presente una sorgente d’acqua dolce, e per questo Carlo V fece erigere la torre di 16 metri, a tronco piramidale a base quadrata, con bastioni angolari a pianta pentagonale. In passato nella parte superiore era presente un marcapiano con beccatelli. Non molto dopo la sua costruzione, la parte centrale della torre crollò, si pensa in seguito a qualche attacco nemico o a fenomeni tellurici, e infatti poiché oggi restano solo i quattro bastioni angolari, è detta anche “delle Quattro Colonne”.
Vicinissima è poi la Torre dell’Alto Lido nel comune di Galatone, presso la “Montagna spaccata”, eretta a 71 metri s.l.m, con basamento tronco-conico e un corpo superiore a pianta cilindrica separato dalla base da un cordolo. Per raggiungerla dovremmo lasciare le biciclette a valle, negli appositi porta bici. Intorno alla torre possiamo percorrere la scalinata che ci conduce al piano superiore. Nei dintorni di questa torre sono stati inoltre ritrovati dei manufatti in selce, ceramiche e ossidiane risalenti al Neolitico che testimoniano la presenza di antichi insediamenti in queste terre.
Proseguiamo lungo la costa verso la Torre Sabea o “Torre della Punta Spea”, è diventata presidio militare nel 1750 con la funzione di vigilare e segnalare l’arrivo di navi straniere. A questa è legata una storia d’amore del 1500, tra tra uno dei soldati che sorvegliava la torre, Flavio, e la sua sposa, Florilanda. Secondo la leggenda nel giorno di Pentecoste la giovane sposa di origini gallipoline raggiunse la torre, per rivedere l’amato di guardia. Nel mezzo della notte, abbandonando la torre per poter rientrare in città perse la strada e decise di ritornare dall’amato, che tuttavia non la riconobbe e credendo si trattasse di un nemico, la trafisse con la propria arabalda. Affranto per il fatale incidente, il soldato si imbarcò con il corpo esanime della sua sposa, e insieme non fecero più ritorno.
Molte sono le leggende salentine pedalando vi racconterà la gente, i contadini nelle campagne delimitate da muretti a secco e piccoli altarini e le nonne sugli usci.
Ed eccoci in località Lido San Giovanni, nel comune di Gallipoli presso la Torre La Pedata, dalla forma tronco-piramidale con pianta quadrata, e in sommità tre caditoie per lato. Questa torre comunicava a nord con le difese meridionali della città di Gallipoli e a Sud con Torre Pizzo. Oggi è sede di una stazione di biologia marina e potrete visitarne l’interno, suddiviso in due piani collegati da una scala a muro.
Al vostro ritorno a Matino, la terrazza de A Locanda Tu Marchese vi attende con laboratori di pizzica o pasta tipica, e con degustazioni di prodotti locali, tra cui l’immancabile olio da oliva oialura e cellina e i tarallucci tipici. Inoltre durante la cena proponiamo un menù a km0 ricco di ricette tradizionali veramente antiche, un po’ messapiche un po’ borboniche…vi aspettiamo!
Info & prenotazioni
cell: +39 3387441813 oppure +39 0833507562
e-mail: info@lalocandatumarchese.com
via G.B Del Tufo, 38 Matino (Le)