Gallipoli si affaccia sul mar Ionio e si divide in due parti, il borgo e il centro storico.
Il primo è la parte più recente della città, costruita su una penisola che si protende nello Ionio verso ovest, la quale comprende tutte le nuove costruzioni, come ad esempio il palazzo di vetro (chiamato anche Grattacielo). Il centro storico,invece, si trova su un’isola di origine calcarea, collegata alla terraferma attraverso un ponte seicentesco ad archi. Gallipoli è chiamata anche Perla dello Jonio per la sua bellezza. Contrariamente a quanto suggerito dal gonfalone cittadino, su cui campeggia un gallo, la radice del nome Gallipoli non pare avere nulla a che vedere con l’animale.
Secondo un’opinione diffusa la parola Gallipoli deriverebbe da greco kalé pólis, che significa “città bella”. Alcuni studi, invece, riducono l’origine del nome al toponimo kal, in questo caso nella sua variante gal, presente anche nei toponimi salentini Calimera, Galugnano, Alliste (originariamente Calliste). Stando a quest’ultima ipotesi, Gallipoli significherebbe “città dello scalo” oppure “dell’emporio/fondaco”. In dialetto locale la città si chiama Caddhìpuli.
I suoi monumenti più importanti sono il Castello Angioino, la Cattedrale di S.Agata e la cosiddetta Fontana Greca. La fontana greco-romana sorge a Gallipoli nelle vicinanze del ponte che congiunge il borgo nuovo alla città vecchia. Questa fontana, in passato era ritenuta la più antica d’Italia, e si diceva fosse stata costruita intorno al III secolo a.C. Dopo anni di studi, dibattiti e ricerche, si può ritenere corretta la datazione del Bernich, che afferma che la fontana sia di età rinascimentale. La facciata che guarda a scirocco, è suddivisa in tre parti da quattro cariatidi che sorreggono l’architrave con un ricco decoro ed è alto circa 5m. Nei bassorilievi, ricavati da lastre di pietra dura locale, sono scolpite scene che rappresentano le tre metamorfosi delle mitologiche Dirce, Salmace e Biblide. Sull’altra facciata, realizzata con la funzione di sostegno nel 1765, vi sono collocati lo stemma di Gallipoli, una epigrafe in latino, e le insegne del sovrano Carlo III di Borbone. In basso è collocato l’abbeveratoio dove in passato si dissetavano gli animali.
Folta è inoltre a Gallipoli la presenza di vari palazzi signorili di straordinaria bellezza come Palazzo Tafuri (esempio di stile barocco), Palazzo Senape-De Pace, Palazzo Pirelli, Palazzo Rocci, Palazzo Venneri, Palazzo Granafei (con epigrafi relative al dominio spagnolo). Le principali festività religiose sono: Madonna del Canneto (1-2 luglio), Madonna del Carmine (14-15 luglio)e Santa Cristina: la maggiore ricorrenza sia religiosa che civile dell’estate gallipolina.
Le celebrazioni hanno inizio il giorno 23 luglio, con sparo di colpi a salve nella prima mattinata. Nel tardo pomeriggio si svolge, prima per mare a bordo di pescherecci, e poi a terra per le vie della città, la processione religiosa della statu della santa. Il giorno successivo c’è il tradizionale concerto bandistico all’interno di un teatro e, alla sera, uno spettacolo pirotecnico nel porto della città.
Gallipoli è tante cose, monumenti, profumi, vita, e naturalmente merita di essere visitata e assaporata.